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V Praze, 23. května 1611.



Cattaneo státnímu sekretáři kurie: Císař povolal 17. května Zúňigu, aby jednal s králem o jeho požadavcích; Zúňigovi se po delším jednání podařilo přiměti císaře, aby svolil ke korunování královu; císař 20. května sprostil stavy přísahy; stavové jednali s králem o revers a také Slezané kladli své požadavky, takže došlo ke korunování až odpoledne, poté byla hostina; dnes ráno byl zavřen sněm, za 14 dní svolá král sněm nový; stavové vypsali velké kontribuce k zaplacení vojska; s vojskem pasovským byla učiněna dohoda; arcikníže Leopold učinil při tom dobré služby; jeho komorník přijel do Prahy.

Orig. v knihovně Vatikánské: Barberini 7045, fol. 77 - 80. A tergo adresa kardinálovi Borghese.

Illmo e Revmo prencipe. - Ho ricevuto....

Martedì passato [T. j. 17. května.] S. M cesarea fece chiamar il signor ambasciatore cattolico, e mostranti ogni confidenza nella sua persona, gli caricò di trattare con la M regia per tottal accordo questi punti, dopo haver per avanti fatto trattare con la M S. per mezo delli signori lantgravio et altri suoi ministri, cioè: [1º| che non solo possia servirsi in vita sua del titolo di re di Bohemia, ma anco che restand il governo libero a S. M regia, si contenti che segua sotto nome ď ambe le M loro, non volendo però cesare ingerirsi in cosa alcuna, nò in sottoscrittione, ma questa sol apparenza, il 2º che sia in libertà di cesare il stare qua nella sua residenza, partir, e tornare, 3º che possia ritenere se non tutte, alcune almeno delle sue signorie, 4º che gli sia accresciuta la contributione e 5º che S. M regia operi con gli serenissimi arciduchi, perché lascino a S. M cesarea libera la loro parte del Tirolo. Il quale ambasciatore con molta prudenza e destrezza gli trattò con S. M havendo in tali occasione havuto diverse audienze presso S. M cesarea, e se bene ha scoperto nel re ogni prontezza et voluntà di servir S. M, con tutto ciò non ha potuto ridur il negotio al fine desiderato per non esser in poter assoluto del re il farlo, e però sabato diede risposta a S. M cesarea, che quanto al primo gli stati non volevano a modo alcuno, per non essere stato osservato nella rinontia delli altri regni, al 2º che S. M potrà stare qui e partire, come più gli piacerà, al 3º esser impossibile il ritenersi le signorie per esservi sopra tanti debiti, ma che volendo andarvi a caccia o altra ricreatione, lo potrà fare; al 4º che gli darà 200 mila taleri ogn anno, al 5º che voluntieri farà ogni possibil uffitio nel negotio del Tirolo. La qual risposta non fu di gusto di S. M, ma perché il re dopo la coronatione potrà meglio alargare la mano, perciò operò il signore ambasciatore che S. M lasciasse coronar il re, perché poi si havrebbe havuto la tottale conclusione di queste prettensioni; così è seguito.

Sabato [T. j. 21. května.] sera S. M cesarea per le grandissime instanze fattegli dalli signori stati, che tre volte andarono da lei, gli assolse dal giuramento, e gli diede riverso nel modo che diede del regno ď Ungaria, i quali hieri in dietta publicarono il re Matthias per loro re. E tre volte furono da lui perché gli dasse reverso di confermargli tutti gli loro privilegi, e qualche cosa ď avantaggio, ma S. M mai lo volse fare, dicendo, che gli confermarà quello, che dalli re suoi predecessori gli fu datto e confermato, e si duolse di loro, che così trattassero seco, e protestò, che se ne sarebbe ritornato a casa; onde per questa difficoltà e per un altra delli Slesiti si è differita la coronatione sino passato il mezògiorno, che acquetiate queste conforme il volere di S. M è stata coronata dal signor cardinale Dietrichstain con molta solennità, con ¾ asistenza di monsignor arcivescovo Colocense, vescovi di Nitria, Vienna e suffraganei di qui, di Olmucz, e diversi abbati, essendosi communicato il re, et havendo creato duoi cavalieri di sua mano, è sparso al popolo assai quantità di moneta ï argento. Sono stati presenti ancora il Sermo Carlo, [Arcikníže Karel, biskup Vratislavský.] monsignor di Melfi, e signori ambasciatori cattolico e toscano, quali quatro, con il signor cardinale hanno pransato alla propria tavola del re nella stuffa grande della dietta, ove erano altre undeci tavole di dodeci poste per una di ciascheduno di sopremi offitiali e sottoffitiali. E così questa mattina si è conchiusa la dietta e fra quindeci giorni se ne principiarà un altra intimata dal re.

Sabato questi signori stati risolsero ď imponere al regno una grosissima contributione per pagare la soldatesca.

Nella moneta donata dal re, vi è questo motto "Salutem ex inimicis". Tre volte furono tirati molti pezzi ï artiglieria e fatte tre salve dalli soldati, et il tutto è passato con assa, quiete.

La gente di Possa si è poi accordata, con che in quatordeci giorni sia pagata nel modo stabilito qui avanti la partita, e che gli sia datto libero passaporto come soldati honorati, restando gli signori conte di Sultz e Rame banditi perpetuamente, e con taglia, et il signor conte Altaim per duoi anni. E questi signori hanno in pronto già 100 mia taleri per pagargli, facendo provisione delli altri. Et il serenissimo Leopoldo che venne a Botvais ha aiuttato molto, se bene, essendo stato inteso qui sinistramente, fu procurato, che cesare gli comandasse con lettere, come fece, che andasse alla sua residenza. Et hieri matina arivò qui il signor Antonio Mirabaldo suo cameriere per significar i buoni uffitii fatti da S. Azza in questo negotio, e per terminare con questo signor ambasciatore cattolico ľ andata di S. Azza in Spagna; e gli commissarii del re con ľ araldo tornarono hieri sera...

Da Praga gli 23 Maggio 1611...

 

Camillo Cattaneo.






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