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V Praze, 2. května 1611.



Medici velkovévodovi Toskánskému: Odpověď stavů císaři byla zmírněna zakročením nunciů a španělského vyslance u krále; královští se omlouvali, že je nutno s císařem ostře jednati; stavové chtějí králi předložiti před korunováním články s nároky na nová práva; španělský vyslanec proti tomu důrazně zakročil u Khlesla, slíbiv pomoc a peníze; je naděje, že stavové ustoupí, obávajíce se převzetí pasovského vojska králem; Slavata a Martinic konfrontováni s Tengnaglem, který odvolal jejich nařčení; král si ho vyžádal od stavů k dalšímu výslechu.

Orig. v státním archivu ve Florencii: Codice nro 4366 carteggio universale. A tergo adresa velkovévodovi Toskánskému.

Gli uffizii fatti da nunzii et dal ľ ambasciadore di Spagna col re fecero finalmente qualche giovamento, poiché la replica da darsi ali imperatore è stata trattenuta et si sente sia un poco moderata, non v havendo messo, che si levasse a Sua M ces. questo regno per il mal governo, né, che fusse necessitata a partirsi di Praga et stare nel regno con guardie, scusandosi questi del re parerli necessario di trattar seco con asprezza, poiché con tutt il termine nel quale si trovi, non sia ancora venuto da lui a trattare di fare un re de Romani, anzi che tuttavia va cercando di qualche maglia rotta, per vedere, se potesse uscire della rete, perché oltre ali havere mandato segretamente a Sassonia, ha continuate sempre ľ offerte a di questi principali bohemi et ultimamente mandò il cameriero Nomi al nunzio Selvago [T. j. Giovanni Salvaggo, biskup Sarzanský.] et al ľ ambasciatore di Spagna, pregandoli a volere fare uffizii, che si sospendesse tutto questo negozio, sino che egli potesse dare parte di tutto agi elettori.... [Následuje odpověď, kterou lépe známe ze zprávy nunciovy; pak je zpráva o císařových náladách; jednou prý chce a po druhé nechce z Prahy a zanášel se prý úmyslem odejeti do Indii se dvěma sluhy, hlavně po příchodu na hrad krále Matyáše, který je na něho roztrpčen pro výpovědi o čarách.]

Et per la parte del re non ci mancano ancora de fastidii, poiché si sente, che questi stati bohemi havessero deliberato di domandare a S. M regia, avanti segua la coronazione, che dichiari prima, che ľ elezzione di questo regno sia libera de Bohemi, che li direttori restino in piede, possino armare et convocare la dieta senza licenza del re, gľ uffizii gli devino dare li stati secondo i più voti et che il re approvi una confederazione di tutte le provincie insieme, che sono i veri fondamenti della realità in questo regno. Il che presentito dali ambasciatore di Spagna, premendole ciò al vivo, fu subito dal Glesel con farli molti protesti, acciochè il re non si lasciasse andare in queste cose con tanto pregiudizio della sua casa, consigliando, che S. M regia più tosto che acconsentire cose tali, se ne torni in Austria, dove non solo offerisce ¾ aiuto del suo re in futuro, ma di presente comincierà a sborsare da se buona somma di denari, acciochè S. M regia maggiormente si armi et se ne ritorni poi per forza. Ma si crede, che, se vedranno il re risoluto, più tosto si tireranno addietro, massime, vedendo insieme queste genti di Possa, che si potreb bono havere in due giorni, le quali non vorrebbono altro che andare al soldo del re. Et se questa difficoltà resterà superata, come si spera, si disegna la coronazione per il giorno del ¾ Ascensione, et già a questo effetto si fa fare dal re una superba livrea. Et i commissarii di Slesia et Lusazia pare che s accordino ancora loro con i Bohemi, scusandosi con ¾ imperatore, che bisognava essere con loro, avanti facesse la cessione senza loro saputa.

I baroni Slavata et Miscianschi [T. j. Smečanský Martinic.] furono confrontati col Tennoghel che alla loro pre senza disse, ď havere parlato in quella maniera di loro per forza de tormenti. Dipoi gli hanno di nuovo dati i tormenti a petto con essi, perché raffermasse questa ridicenza che ľ ha ratificata, siehe secondo gľ ordini del regno dovranno essere assoluti. Et il re ha domandato a Bohemi il detto Tennoghel per poterlo fare interrogare di cose fuora degľ interessi bohemi, et le cose del ľ Anibalt, del ľ Eghemiller [T. j. Hannewald a Hegenmüller.] et del Velzer non pare, che anche esse passino male affatto... [V následujícím textu vypravuje Medici, že císař povolal k sobě biskupa Sarzanského a Zúňigu, že přišli vyslanci ze Saska a Mohuče a měli slyšení u císaře atd., věci známé odjinud a týkající se říše. Dále vypravuje o příchodu Gentově a jeho slyšení u krále ve věci arciknížete Leopolda. Konečně píše o agentu vévody Savojského a zamýšleném sňatku mezi králem Matyášem a princeznou bavorskou a j.]




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