168.

V Praze, 25. dubna 1611.



Padavin dožeti Benátskému: Stavové odpověděli císaři na jeho požadavky; chtějí znáti ještě úsudek králův; rádcové Matyášovi chtějí císaře ještě více omeziti; císař nechce zůstati v Praze, neví se však, kde se usídli. Stavové vyvolili 30 osob, které se mají raditi o likvidaci Pasovských s rádci Matyášovými; Matyáš nechce obětovati svého vojska a Češi mají pouze 3000 pěších a 1000 jezdců; velitelé by chtěli, aby vojska byla sloučena a poslána proti Turkům.

Orig. v státním archivu v Benátkách (dříve v státním archivu ve Vídni); Dispacci di Venezia, Senato III 45, fol. 75 - 77. A tergo adresa dožeti Benátskému a poznámka: "Ricevute a 4 Maggio - Praga prima."

Sermo principe etc. Alle diniande che fa ľ imperatore a Boemi, e che io con mie lettere rapresentai alla Ser V. la settimana passata [Viz Č. 101.], hanno consultato di rispondere... [Následuje vlašský překlad stavovské odpovědi.]

Sopra tutte queste rissolutioni, prima che mandarle ali imperatore, hanno voluto il parere del re, che fin hora non lo ha datto, e per quanto posso scoprire, li suoi consiglieri inclinano più tosto a restringere maggiormente cesare che di procurare con ¾ alteratione di questi punti in servitio di esso cesare di levare al suo signore la colpa che potesse a lui essere adossata delle operationi de Boemi....

Ben si tiene per fermo, che, se ľ imperatore potrà andare dove vuole, non resterà in Praga per non fermarsi in loco dove non havrà commando e dove poi possi transferirsi. In tale caso non si sa prevedere, se bene si discore, che possi essere nel Tirolo, facendo, che Massimiliano vada al governo del ¾ Austria, fermandosi qui il re, overo in Praga, andando il re a Vienna. Si aggionge apresso, che sarà consigliato, che nel ¾ Alsatia o nella Slesia si retiri, ma certo è, che Mattias non lo lascierà alontanare da se, se prima non si assicura la successione ali imperio, e a questo effetto si lascia intendere di volere ben presto, che sia rissoluto il tempo delia sua incoronatione, perché non le sia fatta dagli elettori qualche instanza di prolungare quest attione, come pare incominci Sassonia con una lettera che dirò nelle sussequenti mie.

Li stati hanno eletti trenta che con altri del re doveranno trattare sopra la gente di Possa per vedere, se sia migliore espediente o ď andare ad assediarla, overo di trovar modo di licentiarla, il che procura grandemente ľ ambasciator di Spagna apresso il re, e forse, che si lascierà indure a dare qualche denaro. Vero è, che Mattias non inclina ad aventurare la sua gente, e Boemi soli non sono bastanti, non havendo se non tre mille fanti e mille cavalli, e con necessità grandissima di denari, il che pure incominci a provare il re ancora.

Molti capi da guerra così del re come de Boemi vorriano, che i presenti moti si aquiettassero, si unisse la gente tutta, e con aiuti di altri principi andare (sic) contra il Turco, aducendo per ragione, che ï altra maniera non può ¾ imperio stare in quiete. Con la quale o da una o da li altra parte nascerà sempre qualche ma ¾ humore, ma il proprio interresse loro è quello, che prevale ad ogni ragione....

Di Praga li 25 Aprile 1611....

 

Marc Antonio Padavin.






Přihlásit/registrovat se do ISP