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V Praze, 18. dubna 1611.



Biskup Melfský státnímu sekretáři kurie: Císař se staví, jakoby postupoval korunu dobrovolně Matyášovi, ale po straně dělá nesnáze; Turnovi nabízel panství Krumlovské a podobnou nabídku učinil Václavu Vchynskému; nic mu však nedůvěřují a oznámili vše Matyášovi; Khlesl pochybuje o stálosti císařově, dokud Leopold, maje vojsko, bude mu oporou.

Orig. v archivu Vatikánském: Nunz. di Germania 114 F, fol 241 - 242. A tergo adresa kardinálovi Borghese a poznámka jinou rukou: "Ricevute a V di Maggio 1611, risposto a VII detto." Dále je tam připsáno jinou rukou v státním sekretariátu tužkou: "II suo discorso è buono et già si è scritto quello che occorreva, perché Nostro Signore intende il negotio per il medesimo verso."

Illmo et Revmo signore et patrone mio colendissimo.

Se bene ľ imperatore nel ľ instanza fatta in dieta mostra di cedere liberamente al re suo fratello la corona, non lascia nondimeno dal ľ altro canto di cercar di turbar il negotio et di sostener quanto può le sue speranze. Fece offerir ľ altr hieri al conte della Torre la signoria di Cremau [T. j. Krumlov.] non donata al serenissimo Leopoldo, come si diceva, ma assegnateli solo libertà di poterla impegnare per grossa summa, per la sodisfattione o vera, o apparente che fusse, delle genti di Possa, purché esso conte della Torre inturbidasse la dieta et le raggioni del re, facendo restar il tutto nei termini di prima; fece anco il giorno appresso chiamar il Chinski et li fece una simile offerta, ma con ľ uno e con ľ altro oprò assai poco; perché non fidandosi questi della sua natura, com essi dicono, et perché ľ hanno offeso pur troppo, rivelorno il tutto al re, oprando poco bene per la riconciliatione deg ľ animi delle M Loro.

Monsignor Gleselio dice tuttavia, che ľ imperatore non starà per se stesso mai saldo et tanto meno, quanto il serenissimo Leopoldo, con haver quelle genti in piedi et con haver diversi trattati nel] imperio, potrà benché imperfettamente et di lontano fomentare et dar qual che poco di spirito alle sue speranze. Et mi soggiunge esso Gleselio che converrà per forza mantener ¾ imperatore in officio, se non volemo veder ogni giorno rinovar queste tragedie... [Pokračuje v dalším o poselstvích Matyášových do Německa, o knížatech říšských a nadějích králových na dosažení nejvyššího stupně, který mu ještě zbývá (t. j. císařství). Nuncius to pokládá za prospěšné pro katolickou víru i dům Habsburský, kdežto rozkolem mezi bratry náboženství denně ztrácí.]

Praga li 18 Aprile 1611.

Di V. Sia Illma et Revma humilmo et oblmo servitore

 

Placido vescovo di Melfi.






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