31.

V Praze, 11. dubna 1611.



Medici [velkovévodovi Toskánskému]: Nabídkou osobně jednati s králem Matyášem chtěl císař králi uškoditi u stavů českých nebo v říši; král odpověděl vyhýbavě, císař pak po nočním záchvatu se rozhodl, že odstoupí po způsobu svého otce, což krále velmi uspokojilo; bude to uvedeno v sněmovní proposici, čímž král nabude větší volnosti proti stavům; pomohlo také zastrašení císaře postavením stráže do jeho zahrady.

Orig. v státním archivu ve Florencii: Codice nro 4366, carteggio universale.

Sermo Signore. - Su quello che disse il cameriere maggiore del re [T. j. Megau.] a S. M ces., come scrissi per le passate, [Srov. č. 591 předcházejícího svazku.] ella mandò il landtgravio [Lantkrabí z Leuchtenberka.] et Molardt dal re domandando dilazione della dieta, per potere trattare prima più commodamente le differenze loro, eh es[s]endo gli stato denegato, rimandò g¾ istessi per vedere, se il re voleva abboccarsi con lui, dove potrebbono trattare tra loro due di venire a conclusione delle cose loro. Che sapendo il re, che ľ imperatore mai da se sarebbe per trattare di cose tali, fu interpretato, che S. M astutamente camminasse, se andasse a trovarlo, di mettere il re in diffidenza delli stati con fargli dire, che havesse trattato seco cose contro gli interessi loro, et se ricusasse ď andare da lui, servirsene per ľimperio a mostrare quanta mala mente et con quanto dispregio trattasse seco, che non fusse meno voluto andare da lui. Onde dalla M S. regia le fu fatto dipoi rispondere, che era pronto a prestare ogni ossequio a S. M ces. et a ire con ogni reverenza da lei, ma che le pareva più convenevole, che ciò seguisse doppo essersi raccomodati tra loro. Sopra la qual cosa ¾ imperatore fece proporre, di volere rinunziare al re il governo della Bohemia, ma però con gran limitazioni. Sopra che mi dice Spagna [T. j. Zúňiga.], che il Glesellio rispose sul sodo, ma però per burlarsi, che il re non voleva che due cose sole, il regno et la corona, onde doppo havere havuto la notte avanti un grand accidente di catarro con pericolo di soffocazione, per quello medesimamente mi dice Spagna, si risolvette hieri a voler cedere il regno di Bohemia nella forma che fece ľ imperatore Massimiliano suo padre a lui, che fu, per quanto dicono, ritenendosi il solo titolo. Di che il re si è contentato et è stato dato ordine, se ¾ imperatore non si muta, che si ponga nella proposta che deve far fare S. M ces. domattina nella dieta che si comincierà, che sarà grandissimo servitio della casa ï Austria, che apparisca, che ľ imperatore sia egli che dia il regno al fratello et non che gli stati con cattivo esempio glene tolghino per provederlo loro stessi, oltre che per questa strada si spera, che si leverà assai modo alii stati di legare il re con diverse conditioni, et però si tiene, che a molti di loro non piacerà questo accordo.

Et non poco ha aiutata questa deliberazione, perché havendo S. M ces. parlato di volersi partire di qua, come con le passate scrissi, et parendo, che con queste procrastinazioni ne desse maggior sospetto, oltre che questi del re havevono per fondamento, che egli non fusse per fare mai niente se non per paura, et però uno di questi giorni, che egli voleva andare ne giardini per il suo solito corridore, quando fece aprire la porta sopra il ponte, veddero quivi un moschettiero che stava in sentinella, e domandandogli che facessi lì, rispose ï esservi ď ordine del suo colonnello che è il Tistempoch [T. j. Rudolf Tiefenbach, plukovník Matyášova vojska.] di Moravia, per non lasciar passare nessuno di quivi, fusse chi si volesse, siche Sua M Cesarea se n ebbe a tornare indietro con non poco timore, accresciutoli ancora dalla prigionia seguita nuovamente ď uno giudeo fatto cristiano, ď un medico ď Augusta, ď un prete, suo cappellano, et di due donne, tenuti tutti che servino a S. M in negromantie nelle quali pare che sia molto immersa.... [V následující vynechané části se souhlasně s jinými zprávami popisuje jejich plán otráviti krále Matyáše nebo mu ublížiti čarami. Dále se tam vypravuje, že byl v těchto dnech zatčen jakýsi italský prokurátor Castiglia, přítel setníka Manfrina Castiglione, aby prozradil jeho úkryt v Praze. Dále je zpráva o plánu Zúňigově vypravit k arciknížeti Leopoldovi Miraballa, jemuž stavové nechtějí dáti průvodního listu, překážejíce jak mohou jednání mezi králem a arciknížetem. O Lukánovi se praví, že přijel sem s některými z Pasovských a že Čechové s nimi vyjednávají po Petrovi z Rožmberka. Konečně obsahuje tento list zprávy o vévodovi Brunšvickém, o jednání arciknížete Leopolda s vévodou Savojským a o věcech říšských a východních.]

Di Praga li 11 ď Aprile 1611. [Giacomo Aragona Appiano píše v listu [vévodovi Parmskému], zachovaném v státním archivu v Neapoli: Carte Farnesi ine 129, fasc. 9, toto: "Per la dieta che domani debbe cominciarsi, questa mattina nella chiesa archiepiscopale si è fatto solenne processione con ponere le 40 hore. Era già opinione che la M ces. dovesse in questa dieta spontaneamente rimettere la corona et amministratione di questo regno al serenissimo Matthias, suo fratello; pure hoggi si è sparso, che di già ¾ habbi fatto, forsi per levare ľ occasione di fare il regno elettivo, et acciò il re Mattina da -". M ces., non dalli stati, riconosca la corona." - Téhož dne píše Tomaso Roncaroli vévodovi Parmskému (Carte Farnesiane 129, fasc. 8) o smíru císaře s králem a o tom, že odstupující císař zachrání pro sebe oční důchod 30000 tolarů, které mu budou Češi vypláceti a výnos svých hradů a měst. Z vojska prý se podrží jen pluk jízdní a pěší. Císař prý Matyášovi slibuje hlas k volbě v říši a chce, aby vězňové byli osvobozeni a procesy zrušeny.]

Di V. Azza serma humilissimo vassallo et servitore

 

Giuliano Medici.






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