113.

V Praze, 5. září 1605.



Benátský vyslanec Fr. Soranzo dožeti Benátskému: o svoleních učiněných českým sněmem.

Orig. v c. a k. st. a dv. arch. ve Vídni: Dispacci di Venetia vol. 35, fol. 190 sq.

Non è ancora stato espedito etc. - Hanno tenuto questi giorni una dieta questi baroni Bohemi, nella quale vedendo la necessità del bisogno et la vicinità de pericoli, hanno promesso ali imperatore 20 bianchi per foco, che viene a importare in tutto 100.000 scudi et più; che li 10.000 fanti et li 3000 cavalli del regno, che fecero già uscire per diffesa di questi confini con obligo di star tutto Settembre in campagna, si fermeranno per tutto Novembre et li faranno anco uscire del regno, dove si conoscerà esserne bisogno. Così si vede, che per la commodità che hanno qua della vicinità della guerre, se ben per altro questa è assai mala conditone, proveggono in un tratto, quando il bisogno stringe, ma il mal è, che con questi termini non possono far altro, che di stare su la pura et anco pericolosa diffesa senza poter mai disegnar di fare alcun acquisto, et se Turchi facessero presto, Dio voglia, che con tutto ciò non si discapiti grossamente con qualche perdita importante etc. - Di Praga a 5 di Settembre 1605. [Téhož dne oznamoval papežský nuncius Fererri kardinálu Borghese do Říma vlastnoručním přípiskem ke své relaci (Orig. v arch. Vatik.: Borgh. II. 167, list 2): "Nella dieta di Boemia ha S. Mtà. dimandato, che voglino assoldare due reggimenti in vece di quei soldati che tengono fuori, et pagare la cavalleria che già si assoldò a nome loro, di tutto quello che avanza et insieme assoldarla per ¾ anno venturo. Hanno riffiutato di concedere il primo, ma in sua vece hanno trattato di prorogare il termine alli loro soldati di due mesi di più, che verranno a finire verso Novembre, quando il Turco si ritira. Quanto al secondo se ne sono contentati, perciò hanno comandato un esattione di due terzi di tàllero per casa, ma con questa ristrettiva, che la cavalleria serva per tre mesi et non esca dai confini, il che ali imperatore apportare poco utile". A bavorský agent J. Manhart psal rovněž 5. září vévodovi Bavorskému (Orig. v říšském arch. v Mnichově: Dreissigj. Krieg, E 2, fol. 11): "Die Behaímben haben abermals alhie ain conventum aus ervorderung irer Mt., und begeren dieselb an si, di stände, seitemal die Sachen in Ungern also beschaffen, dass sich wenig fridens zu getrösten, dass si die neulichste bewilligte landsdefension auf drei monat noch sollen auf andere drei monat continuieren am volk und contribution, die statt zwar ire restanten alsbald zu häuften pringen, damit man des graven von Turn und des von Pressowitz reuter könne abdanken, die vom adi aber auf dem land von jedem undertan ain taler contribuieren sollen. Hierauf berait von den ständen verwilligt sein solle die continuation auf zwai monat über die vorigen drei wegen des volks, so berait an der gräniz, dass auch die restanten sollen colligiert und 20 weissgr. von jedem undertan gegeben werden. Nit weiss ich aber, ob ir. kais. Mt. diss aeeeptiert, hat sonst heut sollen bescheid von derselben volgen". Všechny tyto zprávy se netýkají, jak patrno, konečného usnesení sněmovního, které právě dne 5. září bylo publikováno [č. 112], nýbrž toho, co stavové nabízeli ve své první odpovědi na král. proposici, o níž viz č. 110.]

 

Francesco Soranzo

 

cavaliere ambasciatore.






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