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V Praze, 4. dubna 1611.



Nuncius Jan, biskup Sarzanský, státnímu sekretáři kurie: císař byl ve čtvrtek u přijímání; Hannewald a Hegenmüller byli přes slib daný Zúňigovi zatčeni s vědomím krále Matyáše, aby se zvětšila roztržka mezi Čechy a císařem; Zúňiga mluvil s jedním slezským vyslancem, který pravil, že Slezané nejsou proti císaři; nejvyšší úřednici jsou stále při císaři; úspěch závist na rozhodnut) sněmu a tu bude možno mnoho učiniti; jednotni nebudou; císařův pád jest nutno zmírniti; nuncius žádal v audienci krále Matyáše, aby věc ulehčil se cti císařovou a zachováním domu a náboženství, a pravil mu, že papeži záleží na smíření.

Dešifrovaná kopie v archivu Vatikánském: Borghese ll 154, fol. 29: A tergo poznamenáno: Decifrato li 21 d Aprile a tužkou připsáno, aby nuncius, kdyby se obrátily věci ve prospěch krále Matyáše, jednal v dohodě se španělským vyslancem.

Di Praga li 4 di Apríle 1611. L' imperatore per rilasciar l' animo Venerdl samo stette la sera a tavola tre hore; si era perö communicato il Giovedl samo, ritenendo le donne uelle stanze solíte, con le quali ne' maggiori travagli non mancö di dormire in una settimana due volte. Pochi giorni sono mi disse monsignor vescovo di Melfi, che la cattura di Anibaldt et del Egmiller era successa con participatione del ré Matthias, non ostante, che havesse data parola all' ambasciatore di Spagna, che non sarebbe molestato, et di questo si era fatta risolutione a Trigla per opeřa di Cleselio, non ad altro effetto, che per irritare tanto i Boemi col' imperatore, che fossero necessitati in ogni modo di escluderlo dal governo et dar il regno al ré Matthias... [V následující vynechané části píše o králi Matyášovi a Zúňigovi, který chce do Wirzburka poslati svého sekretáře v záležitostech budoucí volby; o Rudolfovi praví, že je velmi zarmoucen a že v sobotu projevil úmysl jití do říše a přání, aby jej vyslanci doprovázeli.] Nella dieta Dio sa che si fará, et hoggi mi ha detto l' ambasciatore di Spagna, havere parlato con uno di Silesia il quale dice, che quella provincie non ha havuto disgusto alcuno dali' imperatore et che non vorrá mutar padrone, che, se i Boemi sono disgustati, vi pensino loro. Et quanta a me, giudicai sempre ottimo consiglio quello del Gleselio di far venire il ré qua senza sapere il perchě. ln tento gli offitiali del regno sono sempre stati di sopra, né hanno mat voluto andare in Terra Vecchia, döve si vede, che quelli non hanno huomini. Dalla risolutione della dieta ha da dipendere il successo del negotio, et credo, che vi sarä da fare non poco et che i voti non debbano andar cosi uniformi a satisfattione delli malcontenti Bohemi, con tutto che siano assai irritati tutti per la venuta della gente di Possa in questa cittä. Dell' imperatore non occorre farne conto, perché e senza forze et solo, di modo che non occorre pensare che a veder, se fosse possibile, che l' imperatore dovendo cascare, non si tracolli, nel che andiamo uniti monsignor nuntio di Vienna, l' ambasciatore di Spagna et io.

í-ío poi havuta audienza alle cinque hore, havendola havuta Bransuich prima di me, che mai era stato dal ré, et ho detto a S. M, che havendo veduto nell' imperatore bonissima dispositione, mi era parso di darne conto a S. M et di supplicarla insieme a voler per la sua parte andarsi facilitando, affinché quello che si doverä fare, sia con honore delle Mt8 loro, conservatione depa cäsa et della religione insieme, anzi con maggiore stabilimento di S. M istessa, et che tanto piü mi pareva servitio a far questo offitio, perchě Nostro Signore non premeva maggiormente che nella riconciliatione et unitá di ambidue; si assicurasse S. M, che, se bene servivo l' imperatore, che tuttavia ero ministro di padre commune, et che peró havrei havuto l' occhio non ad altro, che alla commune satisfattione. Rispose, che li stati non havevano ancora letto cosa alcuna, et che per parte sua havrebbe fatto quanto fosse stato giusto, et si sarebbe facilitato in quanto havesse potuto. Uscendo vidoli il Glešelio et gli diedi parte di quello che havevo trattato; disse, che la difficoltä stava nelli mezi che dovevano trattare, et io dissi, che si proponevano monsignor nuntio di Vienna, I' ambasciatore et io, et egli rispose, che gli piaceva, et era della medesima opinione; ma il consigliero lo chiamó et non potei far' altro discorso. Credo hora, che quelli delt' imperatore verranno piü al particolare, et che si anderä rincaminando la pratica nella quale ho poca fede.




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