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V Praze, 28. března 1611. |
Padavin dožeti Benátskému: posel s posledním listem byl zadržen pro podezřeni Staroměstských, avšak list neotevřen; král Matyáš přijel do Prahy ve čtvrtek, byl uvítán stavy a pozdravil se navzájem s císařem; stavové čeští chtějí svolati generální sněm, děkovali králi za příchod a žádali za pomoc proti Pasovským; král jim odpověděl, že svolá svou válečnou radu a žádal, aby učinili totéž; před příchodem do Prahy potvrdil jim svobody; plukovnici stavovského vojska, kteří nechtěli při přehlídce přisahati jen stavům s pominutím císaře, se poděkovali; stavové chtějí korunovati Matyáše, nechtějí už císaře; sněm se zahájí ve třech, čtyřech dnech; císaři má býti vykázána daň k výživě a má žiti v ústrani v Praze; snad dovolí, aby kurfirsti zvolili za krále Římského Matyáše.
Orig. ve státním archivu ve Vídni: Dispacci di Venezia, Senato III 45, fol. 34 - 36.
Sermo principe oc. Le lettere mie, scritte alla Sertà V. sotto li 21 del corrente, [Viz Č. 475.] sarrano capitate più tardo del ¾ ordinario, perché nel partire la staffeta alla porta di questa città fu trattenuta dal capitano di guarda che le levò la valise e la mandò in Terra Vecchia per qualche dissegno di aprire le lettere di alcuna persona sospetta, il che non seguì poi, perché il langravio [Lantkrabí z Leuchtenberka.] si condolse, che fosse trattenuto fuori ď ogni ragione ľ ordinario ď Italia; e così mercordì fu espedito; et io volevo mandare le replicate quello stesso giorno per la via di Viena, ma mi fece dire il maestro delle poste, che teneva ordine di non espedire neanco quel ľ ordinario sino al giovedì sera, che non sarebbe poi in quella città gionto in tempo del cavallaro per costà, onde per necessità ho convenuto lasciare di farlo, tengo però per fermo, che saranno sicuramente giunte, perché non fu tocca la valise, né aperta lettera di alcuno.
Il re Mattias entrò giovedì in questa città incontrato da trenta cavaglieri per nome delli stati gran pezzo fuori e da tutta la cavalleria e fanteria. Vene egli a cavallo in habito unghero e con humanita grande andava salutando le dame dalle finestre; si è fermato in Terra Vecchia, non havendo voluto andare in castello; e della guardarobba imperiale è stata fornita la sua casa. Ľ imperatore mandò il giorno apresso ali ingresso a farle nuovo invito per il langravio et un consigliero, [Mollart.] al quale corrispose il re per il suo cameriere maggiore [Meggau.] et il conte di Mansfelt [Hrabě Bruno Mansfeld, který s králem přibyl do Prahy.] che furono subbito introdotti da cesare.
Li stati hora chiamano dieta generale per venire ali essecutione de loro pensieri, non havendo fin hora fatta altra propositione al ré, se non ringratiatolo della venuta, ricercati li suoi aiuti per andare contra quelli di Possa, come inclinano di voler fare, et per ultimo ricorevano a lui per consiglio sopra li motti correnti. A che S. Mtà ha risposo, chè venuto volontieri, perché desidera dar loro a conoscere la sua benevolenza, poi intorno a gli aiuti disse, che convocherà subbito il suo consiglio di guerra, che lo stesso facessero loro ancora per rissolvere il più espediente, e quanto alii motti, che anderà pensando quello si potrà fare et intraprendere per commune servitio. Ma prima di entrare in Praga, ha sottoscritta a Boemi la confirmatione de privileggi, la concessione della religione che permise tre anni sono ľ imperatore, e quello che fu accordato con S. Mtà regia a quel tempo.
Hanno questi giorni fatta la mostra della gente boema e nel dare il giuramento li colonelli che furono assoldati con le patenti imperiali, non hanno voluto farlo alii stati soli, come dimandavano, ma intendevano ď includervi la diffesa di cesare, né essendoglielo stato permesso, hanno rinontiate le compagnie, non vedendosi hora se non pene rosse per il re o turchine per li stati, e messe da parte le giale che sono le imperiali.
Il pensiero di questi signori è ï incoronare Mattias e non volere più il governo di cesare al quale non hanno sin hora fatte le propositioni, perché devono prima passare in publica dieta, che fra tre o quattro giorni s incomincierà, però le opinioni sono di essequire il dissegno sudetto, di mutare li consigli e di assignare a S. Mtá contributioni per il vi(t)to ordinario, con persuasione al ré, che lo stesso procuri, che facino le provintie ď Austria e Moravia et il regno ď Ungheria, e lasciare poi, che viva retiratamente in Praga, non sentendo molti, che sia bene, che parta dal regno; e non è dubio alcuno, che hora cesare concederà, quanto vorrà il ré, poiché è sottoposto alla forza, e forse che con questa occasione, come si ragiona, vorrà la convocatione di una dieta elettorale per ¾ elettione di re de Romani nella sua persona, doppo massime seguito ľ acordo fra Sassonia e Brandemburgh nel possesso dei stati di Cleves, ne fin hora sono capitate le capitolationi. Grati etc. [V jiném listu z Prahy z téhož dne (tamže: fol. 37. 40) píše Padavin dožeti, že španělský vyslanec prosil krále Matyáše, aby se k císaři choval šetrně a nehnal jej v zoufalství, sice že by se vrhl v náruč knížat protestantských. O žádosti stavů, aby byl arcikníže Leopold dán do klatby, praví toto: "Presentendo l'imperatore, che li stati le vogliono dimandare un bando imperiale contra Leopoldo e gente di Possa, per non essere astretto a concederlo, ha mandati replicati ordeni ali arciduca, perché disarmi subbito, come vedrà la Sertl V. dali alligata copia del ¾ ultimo ordine, e le ha fatto donativo delia signoria di Cremaus; e da S. Azza viene risposo, che obbedirà, con che si diano le intiere paghe alla militia, si habbi un salvo condotto per cadauno di poter transitare per Boemia e per Germania, che possa ľ arciduca godere la sudetta signoria libera per essere in questo regno, e che li beni che sono nel ľ Austria di ragione del vescovato di Possa, le siano lasciati dal re, col quale tratta hora ľ ambasciatore di Spagna la reconciliatione fra S. Mtà e quella Aza".]
Di Praga li 28 Marzo 1611...
Marc Antonio Padavin. |