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V Praze, 28. února 1611.






Giuliano Medici státnímu sekretáři toskánskému: tento týden až na přestřelky byl pokojný; vyjednávalo se a císař slíbil, že ve čtyřech dnech odejdou Pasovšti z Prahy, dají se rukojmí, vrátí se zbraně pobrané a odstraní děla; odvaha Čechů vzrostla a žádali náhradu škod a prohlásili, že se nikdy nespojí s Pasovskými; chtějí protáhnouti jednáni do příchodu Matyášova; Turn, Fels a Vilém [st] z Lobkovic posláni na Staré město a vyžádali si své manželky; stavové mají zprávy o blíženi se krále Matyáše; celá země je pozdvižena proti katolíkům; Pasovšti jsou v nesnázích, nedokázali nic než nekonečnou škodu náboženství, není jich více než 5000, měli velké ztráty, ztratili v boji 500 mužů, dva dny vyjednávali se stavovskými na hradě, kteří pak složili přísahu; totéž se žádá od Staroměstských a Leopold měl v těchto dnech přijíti s komisaři na Staré město, ale byl odmítnut; Medici, nechtěje zůstati déle na Starém městě, žádal stavy, aby ho pustili na Malou Stranu, prosili ho však za odloženi; bude svou žádost opakovati; stěhování zvýši jeho výdaje; od krále Matyáše přinesena zpráva, že musí přijíti hájit císaře proti Pasovským.

Orig. v státním archivu ve Florencii: Cod. nro. 4366. A tergo adresa státnímu sekretáři toskánskému cav. Vinta.

Sermo Sigre. Tutta guesta settimana sono ite le cose pacifiche, fuorché dalľ una banda et ľaltra del fiume i moschettieri si sono un poco esercitati con morte sempre digualcuno et del continuo sono iti avanti en dietro commissarii, et perché dalla banda delľ imperatore non si veniva a promesse chiare, cheguelli di Possa fussero per partire, et sopra tutto si faceva instanza, che si aprisse il commertio et si mandassegiù i! terrapieno del ponte, tanto piùguesti digua sinsospettivano, che non ci fosse altro fine, che ïingannargli, et si tiravano in dietro. Onde vedendo S. M, che non era possibile condurgli perguesta strada, si risolvette a fareguanto volevano loro, promettendoli, che in termino diguattrogiorni si discosterebbono legenti di Possa tre leghe di Praga, et intanto segli darebbe tre stati chi de principali di loro, si restituirebbono ľarmi a cittadini toltegli daguelli di Possa et si leve-rebbono ľartiglierie da posti dove erono state messe per battereguesta parte della città, come digià havevono cominciato a tirarle indietro, maguando si è venuto a strignere la conclusione,guesti fortificatisi ïuna infinità digenti, venuta da per tutto il paese, hanno cresciuto ľanimo ilguale pare anco habbino accommodato a non temere più delľ artiglierie, et chieggono di più il rifacimento de danni patiti daguestegenti et che mai per tempo nessuno vogliono essere uniti con esso loro, manco a difendere il ré et regno, poiché basta loro l animo di poterlo fare da per se, il che dava a sospettare, che non habbino altro fine, che dar tempo al tempo conguesti trattati per aspettare la venuta del ré Matthias, il che si conferma anco tanto più, che di là havendo lasciato in un medesimo tempo veniregua il conte della Torre,guarito della sua archibusata, il Felz et Guglielmo Poppel [V rk. chiffry nesprávně rozluštěny v,Zottel.] che sono i più principali capi del regno et malissime affetti a S. Mta et al sermo Leopoldo; essi non sono più voluti ritornare dalla banda di là, han domandato, eh avanti che segua 1 accommoda-mento,gli sieno prima mandate in Terra Vecchia le loro mogli che sono di là in Klansait, et attendono a più potere a dare buoni ordini alle cose digua, et però è stata tenuta unagran simplicita di volere usare la clemenza doppo la crudeltà avanti ïessere restato vincitore. Etgui non si parla ďaltro che della venuta del ré Matthias, cheguesti stati dicono publicamente, che habbia scritto di venire, che il signorgio. Poppel che viene di Moravia, dice havere lasciato buona parte delle suegenti a Trigla [T. j. Jihlava.] a confini di Bohemia; et ci sono lettere del conte Tampiero et del signore di Tiffempach del medesimo luogo, che assicurono ďessere ben presto a Praga.

Et in guesto mentre si trova tuttoguesto paese sollevato contro i cattolici, sentendosi ognigiornogualche convento per il regno saccheggiato con crudele strage di religiosi che ci sono, etguesti stati uno diguestigiorni scrissero a monsignore nunzio et ali ambasciatore di Spagna scusandosi diguello era seguito contro la volontà loro contro i religiosi,gettandone la colpa addosso agì autori diguesti moti non solo delle cose passate, ma ancora diguelle che contro la volontà loro potessero avvenire. [Viz č. 209 a 210.]

Et gueste genti di Possa sino a hora pare che habbino fatto come il sole di Marzo, che hanno smosso et non risolverò, il che ha impedito loro, che non possino cavare fuora i fini altre volte scritti a V. Azza Serma, et più tosto si creda, che volessero essere digiuni delľ impresa, non havendo sino a hora cagionato altro che infinito danno alla religione per la destruzzione diguelle poche religuie di luoghi pii che restavano inguesto regno, con trovarsi adesso in non poco pericolo ľ imperatore et loro, venendo il ré. Et perguello diconoguesti Boemi, non sono più di cingue mila soldati fra tutti, il che mi viene confermato da persona forastiera, che viene di là, che mi dice, esserne morti in Clansait più di cingue cento che tutti furonoguasi feriti dalle finestre, dove durò il lungo tirare che si sentiva digua, et che, se ne Boemi fosse stato niente di ordine, sarebbono stati con molta facilità ripinti fuori. Questo medesimo mi dice, che duegiorni stettero in trattamento conguelli che erono nel castello, et che il terzo accommodorno, che i soldati delľ una et ľaltra parte dovessero insiemegiurare al ré et al regno, che il medesimogiuramento si ricerca digua, et che il sermo Leopoldo fu il primo agiurare armato di tutta pezza. Ilguale uno diguestigiorni volse venire congli altri commessarii di S. M in Terra Vecchia, cheguesti che comandanogui,gli fecero sapere, che non lo potessono assicurare daguesta plebe, onde S. Azza con molta prudenza se ne astenne, perché veramente s esponeva a un manifesto pericolo.

Et a me non parendo dignità di V. Azza Serma ďhavere a staregui con sospetto diguesta sorte digente et anco per essere ambasciatore appresso la persona delľ imperatore, non mi parendo conveniente di stare in una città a lui nemica adesso che si vede andare le cose in lungo et che si parla della venuta del ré Matthias, che mi sarebbe anco ďintrigo, come m havesse agovernare, venendogui dove io fusse, mandai il segretario al rothaus da alcuni diguesti signori facendoli sapere, che V. Azza mi tenevagui per servirla appresso S. M Cesarea et che standogui, non potevo fare il servizio di V. Azza Serma, perògli pregavo a volermi lasciar passare di là; che mi pregorono, che io volesse lasciar passare un poco tanto, che si vedesse dove parino le cose, siehe passato ungiorno o due, ritornerò a fare la medesima instanza, che doppo la spesagrossa che mi trovogui adesso, sicome scrissi la settimana passata a V. Azza Serma, saggiugnerà ancoraguesto dispendio diguesto mio transito di là oltre ali altre incommodità in tempo, che in Klansait è una immensa carestia et molto maggiore che digua, però di nuovo mi raccomando humilissimamente alla benignità di V. Azza Serma.

Doppo havere scritto singui, mi vien detto per certo, che sia arrivatogui ungentil-huomo del ré Matthias mandato con lettere aguesti stati di Boemia, nellegualigli dice, che essendosi ľ imperatore dichiarato più volte di non sapere cosa alcuna de soldafi di Possa, né de loro disegni, né anco doppo che sono entrati in Bohemia, egli viene con le sue forze per defendere S. Met il regno daguesti huomini turbulenti et seditiosi che hanno ardito di tentare cose contro la volontà di S. M. Et di là sintende di più, cheguei di Possa habbino hieri messoguardia in castello, dove prima non stava se non ¾ordinaria. Et per fine facendo etc. [V pařížské Bibliothègue Nationale: Ms. fr. 15.923, fol. 53 + 56 zachovala se zpráva z Prahy z 26. a 28. února psaná rukou Bongarsovou, v které k 26. únoru se vypravuje, že Staré a Nové město nechtějí jednati o mír, odmítly žádost císařovu za vysláni svých zástupců na hrad a žádají, aby Pasovšti dříve odešli 5 nebo 6 mil,.menacent, si on tire sur leur ville, de tirer aussi sur le chasteau sans respecť. V Holešovicích (?) (rk.: Ohlesiz´?) se prý staví přes řeku dřevěný most. ,Les yesuites se sont tout aussitost jettez en la protection du magistrat dela Viellle ville en laquelle est leur collége et ledit magistrat les a retirez en la maison de ville et ś est saisi de leur collége.´ Na venku prý jakási žena a 23 sedláků ohrožovali cesty, zabili jednoho pana Schulenburka; tento týden byli odvedeni do vězení na Starém městě. Dnes prý císaři stavové vzkázali, že ho budou brániti proti všem, vyžene-li Pasovské ze země. K 28. únoru zpráva píše: ,L´empereur a fait dire aux estats, que ces gents de guerre n´estoient poind entrez dans le royaume de Bohéme pour molester le pays, mais pour passer en Moravie. Demande donc, qu´ on leur a Leopold comme a son lieutenant. Refusé. Ce nonobstant l´empereur n´a laissé de faire des levées et naguéres 300 soldats voulant gangner Prague ont esté attaquéz des pazsants, 70 couchéz sur la place, le reste rompu.´]

Di Praga li 28 di Febbraro 1611

 





 

Giuliano Medici.









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