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V Praze, 21. února 1611.



Padavin dožeti Benátskému: v úterý ráno udeřili Pasovští na Malou Stranu, s obránci svedli krutý boj, zapálili dům na zadní straně obydli Padavinova; z nebezpečí byl vysvobozen přijetím do jiného domu; vojáci vnikali do domů pro jídlo a loupili, kde se jim hned nedalo; Ramée konečně zapověděl jim vstup do domu Padavinova jako též do jiných; žádal jen o byl a stravu pro vojsko; Malá Strana, plná dvořanů a Vlachů, hodila se nejlépe k vniknuti do města; Češi, kteří ustoupili na hrad, vzdali se za dva dny a přísahali Leopoldovi; Staroa Novoměstští zatarasili mosteckou věž a opevnili a ozbrojili se tak, že Pasovští s nimi začali vyjednávat, lid dal se do drancování klášterů; šlechta i měšťané se tak spojili, že dodnes nebyl smír učiněn, hrozí povražděním katolíkům a Vlachům; vyslanci florencký a francouzský se zachránili; denně se myslilo, že začne palba z děl na Staré město; kdo mohl, se zachránil; Padavin, ač byl pozván vyslancem španělským, uchýlil se na hrad; z Prahy nemůže nikdo, sedláci zabíjejí i Čechy, služebník nunciův na nákupu od nich zabit; do vesnic se může jen s vojáky; neví se, jak to skonči, Češi, ač slibuji věrnost, nechtějí ubytovati pasovské vojsko ani složiti zbraň; nechtějí přisahati na druhé straně řeky, nedaji-li se jim jako rukojmí Sulz, Ramée a Althan, oč nyní vyjednávají; užiti děl se nechce pro nebezpečí katolíků ve městě, kdyby císařští nezvítězili; dnes se doufá v narovnáni; jsou obavy před příchodem Matyášovým; vypravuje se o příchodu posil pro císaře s úmyslem dobýti ztracených zemi; o nebezpečí pro náboženství psal nuntius a španělský vyslanec; smír nebyl dosud učiněn, protože Češi chtěli, aby se přísaha konala na mostě; katolíkům prý odňali zbraně.

Orig. v státním archivu, ve Vídni: Dispacci di Venezia, Senato III 44 (Secreta), fol. 361-364. A tergo adresa dožeti Benátskému a tato poznámka jinou rukou: 21 febbraio 1610 (t.j. podle našeho počtu 1611), ricevute a 4 marzo.germania.

Sermo principe etc. Non essendosi accordato ľ esercito imperiale con Boemi per entrare in Pragaguietamente, assaltò la città monsignor di Rame martedì mattina nel¾ alba dalla parte del Clansait in due parti con tutta la militia che conduceva seco in numero di cingue mille persone, e doppo il combatimento di due hore in circa s impatronì della piazza et ogni casa pose fuori dalle finestre un pano bianco per segno di resa. Ľ impeto della soldatesca buona e veterana fugrande, ma la diffesa dei terrazzani ristretti in pochi ha superata la credenza, perché dalle finestre con arcobusi e sassi furono amazzati da trecento soldati in circa, essendo restati da soli cento de Boemi, oltre li feriti ď ambe le parti che ascenderano al numero di ducento. Ne si attacò fuoco se non ad una sola casa dallaguale riceveronograndissimo danno, eguesta fa sch[i]ena aguella dove io habito, in modo, che ero consti-tuito in non poco pericolo, perché da una parte di essa havevo la batteria, et il fuoco dalľ altragià attacato alle mura della mia, senza poter sperare di havere per danari huomini bastanti ad amorzarlo, e volendo pure tentare di fugire con la persona, non fu senza manifesto rischio, perché traversando le vicine case con corde e scale, li habitanti temendo, che io russi diguelli che venivano dentro, si misero in posto di tirarmi delle arcobugiate. Pure uno con offerirle buon donativo mi ricevè in casa sua, sino che cessò il rumore, e si potè attendere al fuoco, ancorché li soldati riavessero incominciato ad entrare nelle case per havere da mangiare, guali, se ben presto non le era suministrato ciò che dimandavano, si mettevano a sachegiare la casa; ma la mia doppo havere usata a moltissimi la cortesia sudetta che durò tutto ilgiorno, e perso anco molte cose, fu da monsignor di Rame assicurata, mettendo pena la vita a chi osasse entrare in essa, come fece apresso per tutti con publico editto, volendo solo, che li cittadini diano li allogi e da mangiare a huomini e cavalli, il che è digrande interesse, perché c è ta¾ uno che ne ha in casa cinguanta e sessanta.

La città di Praga e divisa inguattro parti, cadauna deguali forma i suoi particolari cittadini con la suagiustitia. Prese per bene monsignor di Rame di tentare 1 ingresso per la parte di Clansait che fuguella che prese anco il Medeghino [Snad chybné misto Marignano, který 7. července 1547 přitáhl s jízdou španělskou, poslanou na pomoc Ferdinandovi I., na Malou Stranu. Srovn. Tomek, Dějepis města Prahy XI, ] a tempo di Ferdinande avo diguesto imperatore, essendo per il più ripiena de cortegiani e ï Italiani, e per ciò si assicurò di dovere ricevere manco danno e facilitarsi tanto più il possesso delle altre tre, non rendendosi.

E molti Boemi che non poterono passare il ponte, si retirorono nel Racino e nel castello eh è nel più alto, e per duegiorni stettero forti, ma poi volontariamente si resero, facendogiuramento a Leopoldo eh era in arme bianche, vestito di colore cavilino, con bandegiale di fedeltà ali imperatore, e di unirsi con lui alla sua diffesa; e così li officiali maggiori del regno come tutta la soldatesca dietro ali arciduca alzarono due detti per segno delgiuramento et hora ogn uno porta al bracio un segnogialo.

Gli altri di là dal¾ agua in Terra Vecchia e Terra Nuova calorono la sarasinesca del ponte e si fortificarono, terapienando una torre che traversa il ponte, e sopra di essa hanno posti tre pezzi di arteglieria e col concorso de villani arabiati si sono assicurati in modo, cheguesta soldatesca non può tentare di passare di là, se non con evidente pericolo di restarnegran guantità, e perciò hanno incominciato a trattare accordo, ma havendo la plebe saguesť attione per causa di religione, con empietàgrandegli heretici sono andati alii monasterii de poveri religiosi et hanno amazzati con barbari modi li franciscani zocolanti et auelli di S. Domenico, essendo stati con fatica salvati ligesuiti da due baroni, li franciscani dalle scarpe sono stati diffesi da becari e le povere monache fugite alle case de loro parenti, dicessi doppo essere state violate ne proprii monasterii. E si sono talmente uniti baroni e cittadini, che sino ad hoggi non è seguito alcun accordo ancora che pure si spera, essendosi mostrati singui rissolutissimi di volere più tosto morire o, restando superiori, tagliare a pezzi tutti li cattolici et Italiani daguali pretendono ricevere il danno. E ¾ ambasciator di Fiorenza che habita di là, ha scorso non poco pericolo, ma è stato poi assicurato, essendosi apresso di lui retirato anco il ressidente di Francia, abandonando la propria casa.

E tutti guesti giorni si è creduto, che dal castello dovesse essere batuta la Terra Vecchia, essendosi dalľ armeria delľ imperatore cavati da sedeci pezzi ď arteglieria, posti in diversi siti, perilchè ogn uno inguesta dubbietà, di chi havesse ad ottenere la vittoria, venendosi alle armi, ha procurato di porsi in loco più sicuro che sia possibile, e se bene io ho havuto replicato invito dal signor ambasciator di Spagna di andare in casa sua, che non ho potuto ricusare, per essersi fatto forte digente e ď altro, mi sono però per hora posto in castello in casa di uno di corte conguelle poche robbe che ho potute portare meco, e se non segue accordo, non potrò dimeno di non acettare il favore per assicurare almeno la vita, non occorendo, che alcuno pensi uscire di Praga, perché li villani amazzano fino li Boemi medesimi, essendo stato uciso un spenditore di monsignor nontio eh era uscito a fare provisione de viveri, patendosi di tutto, non entrando pure un ovo nella città. E se si vuole alcuna cosa, bisogna passare per mezo dei soldati che vanno nei villaggi a pigliare ciò che vogliono, e si fano pagareguello che lorogusta, stante la necessità; né si sa prevedere ¾ esito, perché, se beneguelli di là dicono di voler essere fedeli ali imperatore, di assistere congente alla sua dìffesa, di darle danari e di farle novogiuramento, non vogliono però darguartiero alla militia, né tampoco, che le siano levate le arme, come è stato fatto aguelli di Clansait et Recina, né sentono di fare ilgiuramento digua, perché non si fidano, ancorché si vogli fare passare ostaggi da una parte e ¾ altra,guando non si diano loro li capi, che sono il conte di Sulz, monsignor di Rame et il colonello Aitano, e sopra diguesto hora si tratta, essendosi differito 1 usare il canone per il pericolo in che erano tutti li cattolici di là, guando si fosse datto di mano aguesto et al fuoco artifitialegià preparato per attacarlo alle case, e per 1 interresse diguelli digua,guando la vittoria non fosse stata per ¾ imperiali. Et hoggi pure si spera di vedere ľ accordo, essendo tuttavia li commissarii cesarii in Terra Vecchia a trattare, il che seguendo avisarògui sotto alla Ser V.

E se pure si amorzerà al presente guesto fuoco, se ne acenderà un nuovo col re Mattias, se verrà avanti, non sapendosi cosa alcuna di Vienna, non lasciandoguelli di Terra Vecchia passare le lettere fra tanto ad ogn uno per forestiero che sia; le costagrossamente guesto accidente presente col timore del futuro, dicendo li soldati di aspettaregranguantità dellagente ï Alsatia dove è andato il fratello di monsignor di Rame per farla passare a Poco a poco, essendo stato scritto al duca di Texin, [Vévoda Téšinský.] che venghi conguattro mille cavalli, e si ricercano aiuti da Sassonia, dal palatino e dal vescovo di Salspurgh, non senza dissegno di tentare la recuperatione delľ Austria e della Moravia, tenendo per fermo, che.la Slesia sia per essere con ľimperatore. E subbito, seguito accommodamento con Boemi, s avierano soldati alla volta dei confini diguesto regno verso dove volesse entrare il ré, in modo cheguella guiete eh si sperava, si è convertita in una apertaguerra con non piciolo pericolo de cattolici e della religione tutta, perché il ré tirerà seco tutti gli heretici.

Di tutto ciò il nontio per corriero espresso ne ha datto conto a Roma, come ha parimente fatto ¾ ambasciator cattolico al suo signore, onde ľ aviso diguesto fatto da Trento potrebbe essere capitato a notitia delle Eze V. prima delle presenti. Grati etc.

Di Praga li 21 febraro 1610.

Di V. Serťá

Mare Antonio Padavin.



Poscritta.

Non è seguito ancora accordo alcuno, essendo rimesso a dimattina, perchéguelli di là vorrianò, che ilgiuramento si facesse sopra il ponte, e 1 arciduca voleva passare di là a riceverlo, et intendo, che hanno levate tutte le arme a cattolici.




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